Quali sono le cause e i rimedi per la caduta dei capelli negli uomini?
La caduta dei capelli viene spesso vista come un segno dell’età che avanza, ma in realtà interessa sempre più anche i giovani, già dai vent’anni. Un cambiamento che può manifestarsi all’improvviso oppure lentamente, ma che in ogni caso influenza non solo l’aspetto estetico, ma anche l’autostima.
In molti casi la perdita è progressiva e non si può arrestare, in altri invece è possibile intervenire in tempo e rallentare il processo.
Colpisce soprattutto gli uomini, in una percentuale molto ampia, eppure non è un destino scritto. Comprendere il meccanismo con cui si manifesta e sapere come agire fa davvero la differenza.
Come riconoscere la progressiva perdita di capelli nell’uomo?
La forma più comune di perdita dei capelli si chiama alopecia androgenetica, un processo graduale causato da una predisposizione genetica e da un’eccessiva sensibilità dei follicoli a un derivato del testosterone. In Italia, oltre il 70% degli uominine è interessato nel corso della vita, spesso già a partire dai 18 o 20 anni.
Le prime modifiche visibili si notano nella zona delle tempie e sulla sommità del capo, dove i capelli iniziano ad assottigliarsi, diventano più fragili, meno pigmentati, fino a staccarsi dal cuoio capelluto. Nelle fasi successive il diradamento coinvolge anche altre aree, mentre la ricrescita si fa più lenta o si blocca del tutto.
Non va confusa con la fisiologica riduzione della densità che può avvenire con l’età; nel caso dell’alopecia androgenetica il processo è continuo e tende a progredire, seguendo un iter preciso.
Riconoscere i primi segnali permette di distinguere tra una condizione naturale e un’iniziale perdita patologica, e questo è il primo passo da compiere per poter poi, eventualmente, intervenire con più efficacia.
Cosa cambia dalla caduta dei capelli stagionale
In primavera e in autunno è comune notare una maggiore perdita di capelli, ma in questi casi il fenomeno è transitorio e rientra in un normale ciclo biologico. La caduta stagionale, infatti, dura in media alcune settimane, coinvolge una percentuale limitata della chioma e si accompagna a una ricrescita spontanea che ristabilisce l’equilibrio.
Diversa è la situazione dell’alopecia o della caduta cronica, che non segue una stagionalità ma avanza lentamente, modificando struttura, densità e aspetto del capello. In questi casi i follicoli si miniaturizzano, la crescita si interrompe e il diradamento diventa sempre più evidente.
È proprio la durata e la ricorrenza del fenomeno a fare la differenza: mentre nella caduta stagionale il capello torna, nell’alopecia spesso non lo fa più.
Quali sono le cause più comuni della caduta dei capelli in un uomo?
La perdita dei capelli nell’uomo è un fenomeno spesso dovuto a una componente genetica/ereditaria, ma può essere aggravato o accelerato da numerose concause che hanno a che fare con le abitudini quotidiane, con lo stile di vita, con l’alimentazione, con anomalie occasionali del cuoio capelluto e anche con la mancanza di strategie di prevenzione adeguate.
Per questo analizzare le cause più comuni e riconoscere i segnali che compromettono la salute del capello permette non solo di comprendere l’origine del problema, ma anche di affrontarlo con maggiore consapevolezza. Nel dettaglio, ecco i fattori che più frequentemente influenzano il ciclo vitale del capello e lo rendono più debole e soggetto a caduta.
Alopecia androgenetica
Come si diceva, è la causa più diffusa tra gli uomini. L’alopecia androgenetica è un processo graduale, legato alla sensibilità dei follicoli a un ormone chiamato DHT, un derivato del testosterone. Quando i follicoli entrano in contatto con questo ormone, reagiscono in modo anomalo, si rimpiccioliscono e producono capelli sempre più sottili, fino a smettere del tutto.
La predisposizione genetica gioca un ruolo decisivo: se altri uomini in famiglia hanno avuto lo stesso problema, è più probabile che si ripresenti. Il processo non è improvviso, ma lento e continuo, e senza intervento tende ad aggravarsi nel tempo.
Stress
Lo stress psico-fisico agisce direttamente sul ciclo di crescita del capello. In condizioni normali ogni follicolo attraversa tre fasi, ma quando lo stress incide, la fase di caduta (telogen) si anticipa e si prolunga: questo significa che più capelli cadono, e meno ricrescono in modo armonico.
Eventi traumatici, periodi prolungati di ansia o tensione cronica possono indebolire la radice e dare origine a un diradamento diffuso, spesso anche visibile nel giro di poche settimane.
Fumo
Il fumo danneggia la microcircolazione e compromette l’ossigenazione dei tessuti, compresi quelli che nutrono i follicoli; la nicotina restringe i vasi sanguigni, mentre le sostanze tossiche contenute nel fumo favoriscono l’accumulo di radicali liberi, che accelerano l’invecchiamento cellulare.
Tutto questo si traduce in un capello più fragile, meno nutrito, che cade facilmente e ricresce con maggiore difficoltà.
Alcool
Un consumo moderato e occasionale non ha effetti evidenti, ma l’eccesso di alcol può influenzare negativamente l’equilibrio nutrizionale dell’organismo. In particolare interferisce con l’assorbimento di vitamine e minerali fondamentali per la salute del capello, come zinco, ferro, vitamina B12 e acido folico.
Quando il corpo è in carenza di questi elementi, il follicolo lavora in modo inefficiente e i capelli diventano opachi, sottili, tendenti alla caduta.
Farmaci
Alcuni farmaci hanno tra gli effetti collaterali anche l’indebolimento o la perdita dei capelli, è il caso di chemioterapici, antidepressivi, anticoagulanti, beta-bloccanti e altri medicinali che agiscono sull’equilibrio ormonale o sul metabolismo cellulare.
Non si tratta sempre di un effetto permanente, ma può compromettere la densità della chioma per periodi anche prolungati. In questi casi è importante parlarne con il medico per valutare alternative o strategie di compensazione.
Patologie immunologiche
Alcune malattie autoimmuni, come l’alopecia areata, possono interferire in modo diretto con l’attività dei follicoli piliferi. Il sistema immunitario, che normalmente protegge l’organismo da virus e batteri, in questi casi si attiva contro i follicoli stessi, interrompendone il ciclo naturale.
La conseguenza è una caduta improvvisa, a chiazze, spesso senza prurito o dolore, ma con un impatto evidente sulla densità della chioma; in questi contesti il capello non si indebolisce per fattori esterni, ma per un’infiammazione interna che richiede l’intervento di un medico specialista.
Dismetabolismi e natura ormonale
Quando il metabolismo perde equilibrio, anche i capelli ne risentono. Disfunzioni della tiroide, insulino-resistenza o alterazioni nella produzione di androgeni possono modificare la struttura del capello, ridurne la vitalità e anticiparne la caduta.
La tiroide, ad esempio, regola il consumo energetico e quindi anche il ritmo di crescita dei tessuti, compresi quelli del cuoio capelluto, e in presenza di squilibri i follicoli rallentano, si assopiscono e la chioma si assottiglia in modo progressivo.
Disturbi alimentari
Una dieta troppo povera, disordinata o carente in specifici nutrienti compromette la forza e la vitalità dei capelli. Il capello ha bisogno di proteine, vitamine del gruppo B, ferro, zinco e altri oligoelementi per crescere in modo regolare.
Quando l’organismo non riceve ciò che serve, tende a dirottare l’energia verso le funzioni vitali, penalizzando quelle considerate secondarie come la produzione di cheratina. Il risultato è un fusto debole, spento, che si spezza facilmente e tende a cadere.
Disturbi depressivi
La depressione incide sul benessere generale e quindi anche sulla salute dei capelli: il tono dell’umore influisce sull’appetito, sul ritmo sonno-veglia, sul livello di stress e sulla qualità dell’alimentazione.
Chi attraversa periodi difficili spesso trascura la dieta, dorme poco, si muove meno e vive in uno stato di tensione costante, condizioni che riducono l’apporto di nutrienti ai follicoli e aumentano il rischio di caduta precoce; non a caso la caduta dei capelli è uno dei segnali che spesso accompagnano o seguono una fase depressiva.
Abuso di prodotti per capelli
Trattamenti troppo aggressivi, shampoo ricchi di siliconi, uso frequente di tinte o piastre ad alte temperature alterano l’equilibrio del cuoio capelluto e possono danneggiare i follicoli. Quando la cute si irrita o si infiamma, anche la radice del capello lavora peggio.
I prodotti occlusivi impediscono una corretta ossigenazione, mentre le sostanze chimiche forti stressano il fusto e ne favoriscono la rottura. In questi casi la caduta può sembrare improvvisa, ma nasce da un accumulo di stress meccanico e chimico che si protrae nel tempo.
Esistono rimedi naturali per arrestare la caduta dei capelli negli uomini?
Tra i migliori rimedi naturali per contrastare la caduta dei capelli nell’uomo vi è senza dubbio la Moringa, che si distingue per il suo potere nutriente, tonificante e antiossidante.
Ricca di vitamine del gruppo B, zinco, ferro, rame e aminoacidi solforati come cisteina e metionina, la Moringa aiuta a rinforzare il bulbo, stimola la microcircolazione e sostiene l’attività dei follicoli.
Le sue proprietà contrastano lo stress ossidativo, migliorano l’ossigenazione del cuoio capelluto e contribuiscono al riequilibrio dei processi infiammatori che spesso accompagnano la caduta.
Per questo motivo, integrarla nella propria routine attraverso un trattamento naturale completo rappresenta un primo passo concreto verso il benessere dei capelli.
A fianco della Moringa, esistono altri rimedi utili e complementari:
Protezione UV: i raggi solari, se troppo intensi o prolungati, disidratano la fibra capillare e alterano l’equilibrio del cuoio capelluto; usare cappelli traspiranti o spray con filtro solare aiuta a prevenire danni strutturali e a mantenere il capello più resistente;
Shampoo specifici: formule delicate, prive di siliconi e con attivi nutrienti aiutano a detergere senza irritare, riequilibrano il sebo e rinforzano la struttura del capello già dalla radice;
Oli nutrienti: l’olio di argan, olio di cocco od olio di oliva svolgono un’azione emolliente e protettiva, ripara il fusto, nutre il cuoio capelluto e favorisce una crescita più sana;
Piante e frutti funzionali: avocado (sotto forma di polpa frullata e succo da mescolare allo shampoo), aloe vera (come gel da massaggiare sulla cute), amla e zenzero apportano minerali, enzimi e vitamine che supportano il ciclo vitale del capello;
Rimedi della tradizione erboristica: il miglio rinforza i bulbi, l’equiseto migliora la microcircolazione e regola il sebo, l’ortica riduce l’infiammazione e favorisce la resistenza dei capelli;
Alghe azzurre: fonte preziosa di aminoacidi solforati, nutrono il follicolo in profondità;
Caroteni e omega‑3: aiutano a mantenere il cuoio capelluto idratato e il follicolo ben nutrito;
Vitamine e minerali: vitamina B12 (contenuta soprattutto in frutti di mare come vongole, salmone, fegato di bovino e ovino, carne, pesce, uova e latticini), ferro, rame, magnesio, acido folico, proteine, arginina e cisteina contribuiscono alla crescita, rafforzano la fibra e combattono lo stress ossidativo. Curcuma, tè verde e vitamina E amplificano l’azione protettiva;
Farmaci prescritti dal tricologo: in alcuni casi il tricologo può indicare trattamenti farmacologici mirati, come inibitori del DHT o lozioni a base di minoxidil, da usare sotto controllo medico;
Oli essenziali e olio di semi di zucca: in studi comparativi, l’olio di semi di zucca ha mostrato effetti simili al minoxidil (farmaco vasodilatatore che ha un effetto concreto sulla ricrescita del capello) nel promuovere la crescita;
Estratto idroalcolico di rosmarino: in sinergia con il minoxidil ne potenzia l’effetto, stimola la circolazione e riequilibra il cuoio capelluto.
Come prevenire la calvizie maschile?
La predisposizione genetica resta un fattore decisivo nella caduta dei capelli, e non esistono rimedi miracolosi capaci di fermarla in ogni caso, tuttavia agire in modo consapevole e continuo può fare la differenza.
Lo abbiamo visto: alcuni rimedi naturali, se inseriti in una routine coerente, migliorano la salute del capello e rallentano la caduta. Proprio per questo, l’integratore naturale anticaduta RedMoringa a base di Moringa, miglio ed equiseto rappresenta una formula equilibrata e completa per chi vuole agire in ottica preventiva.
L’azione combinata di nutrienti essenziali, antiossidanti e sostanze vasoprotettrici migliora la condizione del cuoio capelluto e favorisce un ambiente fertile per il capello, riducendo al minimo le interferenze negative.
Un approccio integrato che metta al centro la Moringa insieme a una routine sana, trasforma la prevenzione in un gesto quotidiano di benessere e cura personale, perché la salute dei capelli parte sempre da un corpo in armonia.