Dall’aglio allo zenzero, passando dalla Moringa all’astragalo, scopriamo alcune delle più diffuse ed efficaci, i cui effetti immunostimolanti sono noti già da tempo.
Il sistema immunitario è un insieme di organi e cellule che fornisce da sempre all’uomo una difesa contro virus e malattie.
Quando funziona bene, fa il suo dovere egregiamente, azionando una risposta a malattie o allergie; quando è indebolito o “basso”, occorre rinforzarlo naturalmente per quanto possibile, attraverso l’alimentazione o cure specifiche ricostituenti e nei casi, più gravi, rivolgendosi a uno specialista.
In alcuni momenti della nostra vita, anche ciclicamente, può offrire una risposta minore agli attacchi esterni.
Ad esempio, in caso di forte stress, malattie e infezioni o, cure antibiotiche molto forti l’organismo è sottoposto a un super lavoro.
Alcuni segnali di sistema immunitario indebolito potrebbero essere la perdita di capelli, la secchezza della pelle, debolezza generalizzata, l’ammalarsi più facilmente (raffreddori, influenze, ecc.).
La possibile inclusione di alcune piante fresche o l’estratto secco, potrebbe aiutare a esplorare nuove terapie per rafforzare l’organismo contro alcune malattie.
Perché alcune piante rinforzano il sistema immunitario?
La riposta è da ricercare nei principi attivi contenuti in determinate piante ed erbe officinali.
La scienza ha indagato sull’uso di alcune piante note da secoli come stimolatori immunitari naturali tra cui: Acerola, Moringa (moringa Oleifera), aglio (Allium sativum), il tè verde (Camellia sinensis), echinacea (Echinacea), Zenzero (Zingiber officinale), Iperico (Hypericum perforatum), liquirizia (Glycyrrhiza glabra).
Quali nutrienti e vitamine hanno un ruolo attivo per le difese immunitarie?
In uno studio pubblicato sul National Library of Medicine, si evidenzia che “componenti alimentari chiave come le vitamine C, D, E, zinco, selenio e gli acidi grassi omega 3 hanno effetti immunomodulatori consolidati, con benefici nelle malattie infettive”.
Di conseguenza, piante e cibi che contengono questi composti possono aiutare a rinforzare il sistema immunitario.
Si possono assumere sotto forma d’integratore in compresse, oppure in infusi e tisane.
In particolare, alcuni studi* evidenziano come la Vitamina C migliori alcune attività del sistema immunitario umano.
Favorisce, ad esempio, le attività anti microbiotiche, la proliferazione dei linfociti*, la chemiotassi* e contribuisce a proteggere le cellule dalle infiammazioni.
*I linfociti sono cellule presenti nel sangue che appartengono ai globuli bianchi, deputati alla produzione di anticorpi.
In particolare, linfociti T riconoscono le cellule infettate dai virus e sono una parte indispensabile del sistema immunitario (Humanitas- Gavezzeni).
*La chemiotassi è il movimento di un organismo o un’entità – cellule, batteri, ecc. – in risposta ad uno stimolo chimico.
Alcune delle piante più conosciute e ricche di sostanze benefiche per rinforzare le difese immunitarie indebolite sono:
Acerola
L’acerola è nota anche come Malpighia emarginata, ciliegia delle Barbados o dell’India occidentale; è tra le fonti naturali più ricche di Vitamina C.
Oltre a questo prezioso nutrente, è ricca in antociani e flavonoidi, per questo motivo è cresciuto l’interesse negli ultimi anni da parte della comunità scientifica.
La sua azione fortemente antiossidante e anti-età, ha incrementato esponenzialmente il relativo mercato agroindustriale, anche se le potenzialità del frutto sono ancora sottostimate.
L’attenzione scientifica si è concentrata soprattutto sugli aspetti bio-funzionali dell’acido ascorbico contenuto nell’acerola.*
Il suo contenuto in Vitamina C è paragonabile solo al Camu Camu ed è superata soltanto dai cinorroidi (falsi frutti cui appartiene la rosa canina).
La vitamina C dell’acerola, come confermano altri studi, è assorbita meglio dagli esseri umani rispetto all’acido ascorbico sintetico.
Il contenuto di acido ascorbico in questo frutto varia da 1000 a 4500 mg/100 gr, cioè 50 – 100 volte quello di arance e limone: tre frutti di acerola il giorno soddisfarebbero la dose raccomandata giornaliera di un adulto.
Precauzioni: quando si assume un integratore o dosi massicce di frutta, occorre fare attenzione a non superare le dosi raccomandate per non incorrere in effetti come la pro-ossidazione e cambiamenti nel DNA.
Moringa Oleifera
Una pianta antica, anzi millenaria e la più ricca di sostanze nutritive mai scoperta; in alcune zone dell’Africa la moringa è data ai bambini per curare la malnutrizione e per la produzione di latte alle mamme.
Nelle foglie sono contenuti 46 antiossidanti importanti tra cui la quercetina, un flavonoide usato per regolare il metabolismo e nota per inibire l’istamina, che in dosi eccessive può dar luogo alle allergie.
Contiene acido clorogenico, polifenolo presente anche nel tè verde e attivo biologicamente per ridurre i processi ossidativi dell’organismo (Humanitas).
Nella pianta di moringa ci sono oltre il 30% delle proteine vegetali e tutti gli otto amminoacidi essenziali.
Come stabilito da alcuni studi, questa pianta definita “magica” e “miracolosa” è anche un buon immunostimolante.
La ricchezza in Vitamina A, B, C, le proteine e i sali minerali in essa contenuti stimolerebbero le difese immunitarie, mentre le vitamine del gruppo B hanno un ruolo fondamentale per ristrutturare il microbiota intestinale, cioè i microorganismi che proteggono e regolano il buon funzionamento del nostro intestino.
È studiato il suo utilizzo come potenziale fonte nutritiva per lo sviluppo di alimenti funzionali al sistema immunitario.
Infine, la ricchezza in antiossidanti e nutrienti rende la moringa una pianta che promuove il benessere dell’organismo a 360°.
Ha un ruolo attivo nei meccanismi anti-infiammatori del corpo, nell’arricchimento del sangue anemico e proprio i suoi micronutrienti si sono rivelati utili per rafforzare le difese immunitarie.
Echinacea
È una pianta particolarmente apprezzata dal punto di vista erboristico, originaria del nord America e appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
La farmacopea moderna ha oggi confermato la sua utilità nel rafforzamento del sistema immunitario.
Nello specifico l’echinacea, come approvato dall’EMEA (Agenzia Europea per i medicinali) e in particolare i fiori, sono indicati per la prevenzione a breve termine del raffreddore, senza superare il limite dei 10 giorni e con controindicazioni per la somministrazione nei bambini tra 1 e 12 anni.
Aglio
L’aglio è apprezzato da sempre per le sue proprietà antibatteriche, come vermicida e per regolare la pressione arteriosa.
Ha origini asiatiche (Siberia Sud Occidentale), dove era già usato a scopi curativi, ma si è diffuso presto in tutto il bacino del mediterraneo e fu considerato quasi alla stregua di una divinità nell’antico Egitto.
Anche i greci lo usavano a scopo terapeutico. Grazie all’allicina, che si libera quando gli spicchi sono schiacciati, diventa uno dei più potenti antivirali, antibatterici e antifungini in natura*.
Un “effetto scudo” potenziato anche per la prevenzione e cura delle alterazioni della flora batterica intestinale, l’eccesso di lipidi nel sangue e nel trattamento di resistenza all’insulina (studio della Kagoshima University, Giappone).
Astragalo
Noto anche come Astragalus Membraceneus (Fam Leguminose) è una pianta usata da millenni nella medicina tradizionale cinese.
Oggi, le sue proprietà terapeutiche sono riconosciute in occidente grazie ad alcuni studi farmacologici.
L’astragalo, in particolare, svolge alcune attività immunostimolanti, epatoprotettive, analgesiche, antidiabetiche, diuretiche, sedative ed espettoranti.
I principi attivi si trovano nella sua radice e il loro isolamento ha mostrato la proliferazione dei linfociti, i “sentinelli” a difesa delle cellule e quindi del sistema immunitario.
In più, le proteine di questa pianta svolgono un lavoro immunomodulante stimolando la riposta immunitaria.*
Timo
Il Timo (fam Lamiaceae) è una pianta originaria del Mediterraneo, dalle spiccate proprietà antibatteriche.
Tra gli oli essenziali più usati per prevenire raffreddori è ritenuto anche un ottimo immunostimolante, antivirale e curativo nelle infezioni del tratto respiratorio.
Le sue proprietà sono conosciute da molti secoli ma oggi alcuni studi hanno confermato il potente effetto antisettico.
Sambuco
Il sambuco nero (Caprifoliacee) è un genere di piante ricche di antiossidanti, in grado di bilanciare il sistema immunitario.
Flavonoidi, antociani e composti fenolici aiutano a ridurre lo stress ossidativo stimolando le difese immunitarie.
I principi attivi si trovano nelle bacche che hanno mostrato essere più ricche di composti benefici rispetto ad altre 28 specie.
Contengono dai 6 ai 35 mg di Vitamina C (fino al 60% dell’assunzione giornaliera raccomandata) mentre la Vitamina B6 supporta la risposta immunitaria.
Zenzero
Lo zenzero (famiglia delle Zingiberaceae) è conosciuto da millenni anche nella medicina cinese come potente antibatterico e antivirale.
Grazie al ginegerolo, aiuta nella prevenzione delle infezioni e inibire la crescita di diversi batteri.
Gli studi attuali confermano diverse attività attribuitegli dalla medicina popolare; ad esempio è attivo contro i batteri delle gengiviti e parodontiti.
Assunto fresco sarebbe efficace contro alcune infezioni respiratorie.
Il principio attivo, il gingerolo, che si trova nel rizoma della pianta, è usato per curare anche disturbi generativi come artrite, reumatismi e dell’apparato digerente, come indigestione, nausea, ulcera e costipazione.
I suoi effetti, oltre che antinfiammatori, sono riconosciuti anche come antiossidante grazie alle sue molecole bioattive.
Curcuma
Come lo zenzero anche la curcuma appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae e ha un rizoma simile.
È una spezia di origine indiana, oggi usata per rinforzare l’organismo e la risposta immunitaria.
I suoi benefici si devono alla molecola curcumina, classificata tra i composti polifenolici e con proprietà antiossidanti e anti microbiotiche.
Alcuni studi, tra cui uno condotto dagli scienziati della Oregon State University, si sono focalizzati sull’attivazione di un gene del sistema immunitario proprio grazie alla curcumina.
Questa regolerebbe la risposta immunitaria innata (cioè insita dalla nascita nel nostro organismo) e la sua azione sarebbe rinforzata dall’assunzione di Vitamina D.
La curcuma ha, infatti, successo grazie alla sua attività antinfiammatoria e antiossidante, che implica effetti anti raffreddamento, antivirali e come lo zenzero, di contrasto all’invecchiamento.
Thè verde
Della famiglia delle Teacee, la Camellia theifera o Thea sinensis è una bevanda proveniente dall’estremo oriente e dall’India, usata nella medicina popolare come potente antiossidante, con effetti oggi riconosciuti anche dalla scienza.
Ricchissimo in polifenoli e in particolare l’epigallocatechina gallato – conosciuto anche con la sigla EGCG, che è di almeno 10 volte superiore al tè nero e circa 2,5 volte il tè oolong.
Ha proprietà anti-tumorali e rafforza le difese antiossidanti.
Poiché contiene caffeina il suo uso eccessivo può causare ansia e irritabilità, e non va dato ai bambini; inoltre è sconsigliato nella terapia antitumorale con bortezomib, poiché Epigallocatechina gallato interagisce con questo farmaco.
Liquirizia: è stata confermata l’azione immunostimolante della glicirizzina, principio attivo presente nella radice di Glycyrrhiza glabra e il suo ruolo attivo nei confronti di alcuni virus (epatite A e C, sindrome acuta respiratoria). Sconsigliata a chi soffre di pressione alta.
Iperico: l’hypericum perforatum arriva dall’Europa e grazie all’ipericina, suo principio attivo, contribuisce a contrastare gli stati depressivi, agendo sulle distonie neurovegetative e sul sistema neuro-endocrino.
Grazie ai numerosi flavonoidi è anche un potente antivirale e contribuisce a innalzare le difese immunitarie.
Attenzione agli effetti indesiderati come fotosensibilizzazione in estate, ansia, irrequietezza e disturbi gastrointestinali e all’interazione con farmaci antidepressivi.
Disclaimer: Lo scopo di questo contenuto è esclusivamente di informare senza alcuna pretesa di sostituirsi al consiglio del medico. Il consulto del medico resta sempre la cosa più sensata da fare alla presenza di sintomi prolungati di stanchezza e/o debolezza.